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Tratto dal Capitolo Secondo…

Nessuno
Nell’assordante caos
Delle metropoli
Ho cercato,
Nella grigia nebbia mattutina,
Nel tedioso calore pomeridiano,
Nei singhiozzi strozzati
Della triste Primavera.
Ho cercato…
Tra i rifiuti tossici,
Tra le violate tombe
Affollate,
Nello spudorato piacere
Dell’amore.
Ho urlato
Nel frenetico frastuono
Della notte.
Niente.
Nessuno
Ha saputo rispondermi!

L’aria sporca di odio e di gelosia dei giovinetti di quel tempo si respirava a pieni polmoni e induceva il giovane Pasquale a ripiegarsi su se stesso. Nelle sue poesie traspare un velo di celato pessimismo, scaturito dalla sua condizione di alienato/perseguitato che non riusciva a trovare una pace interiore e un’armonia con la vita sociale sua contemporanea. <<Perché mi rivolgono tutti insieme questa acida attenzione? Cosa ho fatto di male, poi?>> Sono domande semplici cui Pasquale non ha ancora trovato risposte esaurienti. Forse gli sono sotto al naso, dopotutto, ma lui non ne carpisce il vero significato come se tutto intorno aleggiasse mollemente una fitta nube di segreti non ancora scoperti. Alle volte le cose che sembrano molto complicate da spiegare, hanno un significato molto semplice ed elementare. Il mistero più profondo può nascondere una verità primitiva, che si può cogliere solo scrutando e studiando il proprio intimo, la propria coscienza. E Pasquale, nei ritagli di tempo libero, è molto bravo a studiare la sua coscienza, anche se il più delle volte non trova le dovute risposte a molti enigmi ad essa intensamente legati: la sua vita in fin dei conti è una continua e non sempre felice psicoanalisi di se stesso. Egli riesce a guardare negli angoli più riposti della coscienza in modo naturale, senza nessuno sforzo mentale indotto. In altri termini, Pasquale ha la capacità originale di sognare ad occhi aperti e di afferrare l’essenza dei sogni e delle sue fantasie bizzarre. Quelle cose che non coglie subito sono quei ricordi che lo fanno stare male di fatto. Sono pensieri negativi che gli creano fitte al cuore in pieno giorno e provocano turbamenti non meglio definiti nel suo animo sensibile e provato da cattive vicende. Avverte in se che una bella quantità di energia negativa, che scaturisce da quei pensieri, si è catalizzata, quasi localizzata in una parte del corpo, che gli duole di fatto. In prossimità di individui che si pongono come ostili verso la sua persona, percepisce il pericolo che sta per correre, dapprima, dialogando telepaticamente con quelle entità invisibili, che sono alla base della formazione dei pensieri negativi e, poi, avvertendo dolori lancinanti alle parti alte del cervello, in modo particolare in prossimità del suo lobo destro. Fin da piccolo, aveva avuto poca considerazione dei sensitivi e delle veggenti, ma, poi, con la sua auto psicoanalisi ha dovuto ricredersi su tutti i principi sui quali contava, a partire dal suo credo matematico-scientifico. Il male esiste, ha una sua logica, ma non per questo si può chiarire palesemente con la matematica. Il male gira intorno ai fenomeni impossibili che sono matematicamente improbabili nella loro attuazione, ma non per questo non possono avverarsi abitualmente nella nostra realtà. Pasquale identifica le entità invisibili come spiriti, i quali  appartengono ad un gruppo ben definito, regolato da diverse gerarchie, e, sono collegati con gli individui, gli esseri umani, da rapporti di stretta parentela e quindi di affetto e simpatia: questi spiriti, fatti di energia pura a volte invisibile, sono gli spiriti dei cari defunti, che sono rimasti sentimentalmente attaccati allo svolgimento della vita terrena, in particolare, dell’esistenza dei propri cari viventi. Gli spiriti vivono, se così si può dire, dopo la morte del loro essere terreno in una dimensione arcana diversa dalla nostra, una dimensione trascendente in cui possono comunicare tra di loro le proprie esperienze vissute e, anche, quelle dei loro cari ancora in vita: ci spiano ogni giorno e sanno tutto di noi, che noi lo vogliamo o meno. I guai iniziano quando gli spiriti, invece che prendere naturalmente la strada del Regno dei Cieli, o peggio per loro, il Regno delle Tenebre, rivolgono la loro attenzione agli esseri umani, ai cari viventi che sono rimasti ancora sulla Terra: questi guai sono delle vere e proprie disgrazie, perché sono alla base di tutti quei fenomeni non sempre gradevoli che ci accompagnano inspiegabilmente e che definiamo con l’etichetta di “paranormale”. Pasquale, benché avesse parecchie diottrie, che lo obbligano a portare gli occhiali da vista, scorge sempre, quando meno se lo aspetta, dei piccoli occhi di luce chiara fluorescente e quasi evanescente intorno alle persone e, di solito, anche a se stesso: quei minuscoli occhi, che si muovono velocemente e che scompaiono d’un tratto nell’aria, sono gli spiriti. Essi compaiono e poi non si fanno più vedere nell’etere in piccole frazioni di secondo. E’ riuscito anche a catturarli nella sua video camera digitale, la quale ha provato inconfutabilmente di essere di fronte a un fenomeno reale e riproducibile comunemente! L’energia degli spiriti, sia essa di natura malefica che benefica, si posa delicatamente come un fluido attorno ai corpi degli uomini ed è, pure, visibile per pochi istanti da un occhio attento, dunque. L’energia degli spiriti aiuta gli esseri umani a dialogare telepaticamente fra di loro, anche se sono separati da distanze oceaniche. L’insieme di quegli spiriti costituisce per Pasquale la coscienza tribale, che è stata la prima coscienza con cui egli ha frequentemente avuto dialoghi telepatici, dialoghi, cioè, nel pensiero senza articolare nessuna parola con la bocca: gli spiriti sono accomunati fra loro, perché hanno condiviso nelle loro vite terrene una stessa condotta sociale, la stessa etica, religione, lingua, gli stessi affetti e le medesime passioni. I saggi latini pagani, prima della venuta di Gesù Cristo, affermavano apertamente: ”Deorum Manium Iura Sancta Sunto”. La frase latina vuol dire in italiano che “I Diritti dei Dei Penati Siano Sacri”: sacra è la famiglia, sacro il padre e la madre, sacro i nonni e tutti gli avi, soprattutto di sesso maschile, che, congiungendosi con le proprie spose, hanno dato origine alla nostra famiglia e, dunque, alla vita del nostro essere. Bisogna portare sempre rispetto alla memoria dei propri Dei Penati, affinché non si adirano con noi e non vogliamo che tutto il mondo caschi sulle nostre spalle. Pasquale Del Paese ha già sperimentato i fenomeni sulle proprie ossa e capito bene cosa vuol dire l’ira degli Dei… cosa significa fluido malefico!
La coscienza tribale, prima, di Pasquale e, poi, di chi lo circonda lo ha messo al corrente di essere stato preso di mira dalla società, cui appartiene. Attraverso il ricordo di avvenimenti passati, la coscienza tribale gli rivela la verità, la cruda verità, nascosta dai falsi comportamenti dei birbanti, che si dichiaravano un tempo suoi amici. Gli spiriti hanno totale controllo dell’inconscio e di tutte le sue attività, che sono essenzialmente oniriche: quando dormiamo, sogniamo. Il sogno è un insieme di ricordi, ed è il momento più propizio che la coscienza tribale può comunicare con le nostre coscienze individuali. Il nostro sogno è sempre simile ad un film, una sequenza di immagini, che ha come protagonista la nostra coscienza individuale, che, a volte, può essere chiamata dalla coscienza tribale, che vuole comunicare il messaggio dell’aldilà. Tale coscienza tribale dialoga con noi, con la nostra coscienza, tramite i ricordi, dunque.
Per Pasquale, spesso, sono ricordi stucchevoli, carichi di energia negativa, che riportano nella mente il famoso Dossier che scrisse tempo fa in seguito ad una stupida controversia condominiale, sorta con il vicino di casa Luciano Palillo, promotore ed artefice della colossale opera di calunnia, che ha portato agli effetti meschini della congiura, cospirata dagli amici stessi contro Pasquale: pagine e pagine, imbrattate d’inchiostro, che descrivono concisamente la sua condizione di vittima ignara di camorra, che gli è stata rivelata schiettamente dalla coscienza tribale mediante sogni molto insoliti e persino con dialoghi telepatici da sveglio, per l’appunto.

<<Ciao Alfonso, come va?>>
<<Ciao Pasquale. Ma, possibile mai che pensi sempre… Cosa ti innervosisce, ora?>>
<<Niente…come fai a capirlo? Dai, parliamo del nostro progetto!>>
<<Tu non me la conti giusta.>>
<<Veramente stavo pensando di nuovo al Dossier.>>.
<<Ancora… ma che palle! Me ne parli sempre per ore, ma non ho avuto mai il piacere di leggerlo. Quando, me lo porti a vedere?>>
<<Non so, forse, domani. Sono indeciso. Sono sempre dichiarazioni di carattere legale e poi molto personali.>>.
<<Ti serve un avvocato? Ci siamo sempre confidati noi. Chi, lo ha letto, finora? Dimmi.>>
<<Nessuno, almeno credo>>.
<<Nessuno? Ma, non ti fidi manco dei tuoi?>>.
<<Non saprei. La vita mi ha fatto brutti scherzi negli ultimi anni…>>
<<Ma, ti fidi di me?>>
<<Non saprei.>>.
<<Certo, che sei proprio strano. Hai certamente bisogno di una ragazza che ti tiri un po’ su di morale. Ti piace Carla? Se vuoi, te la presento, oggi stesso!>>
<<Ok . Ma, davvero vuoi leggere il mio Dossier?>>
<<Certo. Se hai ragione, ho letto da qualche parte che lo Stato sovvenziona e risarcisce dei danni subiti… dai reati mafiosi. Potresti risolvere gran parte dei tuoi problemini!>>
<<Non saprei. Ho dato una breve copia riassuntiva ai Carabinieri; niente di più. Ho consultato anche un buon avvocato, il quale dopo la lettura dell’intero dossier sembrava intimidito come se avesse paura di un prossimo attentato dinamitardo o roba del genere.>>
<<Siamo sotto il cielo. Può accadere… anche a te oramai! Il cervello delle persone è come una sfoglia di cipolla…, chiunque può cambiare presto opinione o fare azioni insane, oggi.>>
<<Tièh…!>>, si sfoga Pasquale con la mano mancina dietro la schiena inarcata a fare il segno scaramantico delle corna, stendendo il mignolo e l’indice, mentre piega gli altri due sul palmo della mano, trattenuti saldamente dal pollice piegato.
<<Sei anche superstizioso, ora?>>, chiede con meraviglia Alfonso, mentre dà un’occhiataccia rapida al suo amico da capo ai piedi. Ma cosa ci sarà mai scritto in quel dossier…
<<Sapessi…>>

TRATTO DAL LIBRO – FROM THE BOOK – “La gioventù di un predestinato” – …

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