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BENINCASA

IL DILUVIO UNIVERSALE

Sappiamo noi del Diluvio Universale dal tempo della scuola elementare e del catechismo per la Prima Comunione in Chiesa. Sappiamo che Dio (Jahvè), adirato contro la stirpe umana capace in terra di ogni male, decise di sterminarla alzando le acque del mare sopra i più alti monti per quaranta giorni e quaranta notti. Il racconto ci è noto dalla Genesi dell’Antico Testamento (Sacra Bibbia) scritta da Mosè. Ci hanno insegnato che l’Arca di Noè mise in salvo le coppie di tutti gli animali e un uomo solo quale Noè, appunto. Il quale discendeva da un figlio di Adamo (il primo uomo creato da Dio che insieme ad Eva, dopo essere cacciati dall’Eden, ha dato vita all’umanità), Set, da cui aveva origine la stirpe dei Setiti e con Noè, quelle dei Semiti, Camiti e Giapetidi (dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Jafet), che dovevano ripopolare il mondo dopo il Diluvio. Set, il capostipite della stirpe di Noè, era il fratello di Caino e Abele, figli di Adamo. Caino ammazzò Abele e fu cacciato a nord est del Paradiso Terrestre (Eden) da Dio Padre Onnipotente. Qui vi conobbe la moglie da cui ebbe il figlio Enoc, che generò la stirpe dei Cainiti.
Ebbene, il Creatore era inorridito dalla eccessiva malvagità dell’uomo, scaturita secondo le Sacre Scritture dal Peccato Originale, in cui la prima donna (Eva) viene vista come l’origine di ogni male. E così Iddio decise di porre fine al mondo con un cataclisma che sommerse tutte le terre. Questo cataclisma è presente anche nei miti della Grecia antica (ripresi dal Paganesimo degli antichi Romani con Zeus che diventa Giove), in cui si racconta che Zeus, per l’affronto spudorato degli uomini dell’età del bronzo (avevano rubato il dono del fuoco per creare dal fango e acqua altri mortali), decise di annientarli. C’è ancora un’Arca con dei coniugi, il figlio di Prometeo (colui che ingannò Zeus), Deucalione e Pirra, figlia di Pandora, che doveva mettere in salvo tutte le cose per la sopravvivenza dopo il Diluvio di nove giorni e nove notti. Pandora è quella del Vaso donato da Zeus agli uomini tramite Prometeo, suo sposo. Zeus aveva ammonito Prometeo di non far aprire il Vaso, ma Pandora incuriosita lo fece e così tutti i mali si moltiplicarono sulla Terra. Pandora è stata considerata come l’Eva biblica (sia ebraica che cristiana), fonte di ogni guaio per l’uomo.
Il Diluvio Universale come racconto è presente in tutte le culture antiche, dall’Egitto, dagli Ebrei agli Assiri, dai Greci ai Babilonesi, dai Romani agli Ariani che invasero l’Attica migliaia e migliaia di anni fa. E si pensa che veramente ci sia stato un grande evento terrestre come lo scioglimento dei ghiacciai o la caduta di un grosso meteorite che hanno sterminato antichissime civiltà che popolavano la nostra Terra.

Riporto dei versi della Genesi della Bibbia sul Diluvio Universale trascritti in latino dall’ebraico:

Postquam Noemus ipse ingressus est arcam cum coniuge, tribus filiis et totidem nuribus, aquae maris et omnium fontium eruperunt. Simul pluvia ingens cecidit per quadraginta dies et totidem noctes. Aqua operuit universam terram, ita ut superaret quindecim cubitis altissimos montes. Omnia absumpta sunt diluvio; arca autem supernatans ferebatur in aquis.

Deus immisit ventum vehementem, et sensim aquae imminutae sunt. Tandem, mense undecimo, postquam diluvium coeperat, Noemus aperuit fenestram arcae, et emisit corvum, qui non est reversus. Deinde emisit columbam: cum ea non invenisset locum ubi poneret pedem, reversa est ad Noemum, qui extendit manum, et intulit eam in arcam. Columba rursum emissa attulit in ore suo ramum olivae virentis, quo finis diluvii significabatur.

Noemus egressus est ex arca, postquam ibi inclusus fuerat per annum totum ipse et familia eius: eduxit secum aves, caeteraque animantia. Tum erexit altare, et obtulit sacrificium Domino. Deus dixit illi: “Non delebo deinceps genus hominum: ponam arcum meum in nubibus, et erit signum foederis quod facio vobiscum. Cum abduxero nubes caelo, arcus meus apparebit, et recordabor foederis mei, nec unquam diluvium erit ad perdendum orbem terrarum”.

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ARTISTA VINCENZO BENINCASA VB...

One thought on “IL DILUVIO UNIVERSALE

  • IL DILUVIO UNIVERSALE della Bibbia

    Postquam Noemus ipse ingressus est arcam cum coniuge, tribus filiis et totidem nuribus, aquae maris et omnium fontium eruperunt. Simul pluvia ingens cecidit per quadraginta dies et totidem noctes. Aqua operuit universam terram, ita ut superaret quindecim cubitis altissimos montes. Omnia absumpta sunt diluvio; arca autem supernatans ferebatur in aquis.

    Dopo che lo stesso Noè salì sull’Arca con la moglie e i tre figli e le rispettive nuore, le acque del mare e di tutte le fonti si sollevarono. Allo stesso modo la pioggia incessante cadde per quaranta giorni e quaranta notti. L’acqua sommerse tutta la Terra, così che superasse di quindici cubiti i monti più alti. Tutte le cose furono distrutte dal Diluvio; l’Arca, invece, galleggiando fu trasportata dalle acque.

    Deus immisit ventum vehementem, et sensim aquae imminutae sunt. Tandem, mense undecimo, postquam diluvium coeperat, Noemus aperuit fenestram arcae, et emisit corvum, qui non est reversus. Deinde emisit columbam: cum ea non invenisset locum ubi poneret pedem, reversa est ad Noemum, qui extendit manum, et intulit eam in arcam. Columba rursum emissa attulit in ore suo ramum olivae virentis, quo finis diluvii significabatur.

    Iddio provocò un forte vento, e a poco a poco le acque si ritrassero. Finalmente, l’undicesimo mese, dopo che il Diluvio cessò, Noè aprì una finestra dell’Arca, e fece volare un corvo, che non ritornò più. Poi fece volare una colomba, la quale non trovò luogo su cui posarsi, e ritornò da Noè, che la prese in mano e la portò nell’Arca. La colomba spedita fuori di nuovo portò nel suo becco un ramo di oliva verdeggiante, che testimoniava la fine del Diluvio.

    Noemus egressus est ex arca, postquam ibi inclusus fuerat per annum totum ipse et familia eius: eduxit secum aves, caeteraque animantia. Tum erexit altare, et obtulit sacrificium Domino. Deus dixit illi: “Non delebo deinceps genus hominum: ponam arcum meum in nubibus, et erit signum foederis quod facio vobiscum. Cum abduxero nubes caelo, arcus meus apparebit, et recordabor foederis mei, nec unquam diluvium erit ad perdendum orbem terrarum”.

    Noè uscì fuori dell’Arca, dopo che era stato dentro per un intero anno lui e la sua famiglia: condusse con sè gli uccelli e tutti gli altri animali. Allora eresse un altare e commise un sacrificio al Signore. Dio gli disse: “D’ora in avanti non estinguerò la stirpe degli uomini: porrò un mio arcobaleno tra le nubi, e sarà il segno dell’Alleanza che stipulo con voi. Allontanerò le nubi dal cielo, apparirà un mio arcobaleno, per ricordare la mia Alleanza, e non ci sarà più nessun Diluvio che distruggerà tutta la Terra”.

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