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DI NUOVO IN TRAPPOLA!

TRATTO DAL LIBRO – FROM THE BOOK PROFESSIONE MARITO…

È amore, è amore, ormai non ci sono dubbi. È una settimana che sto con Patrizia, ma ne sono follemente innamorato come un collegiale! Cristo, è possibile che non mi riesca mai a fare un’avventura con una bella donna senza innamorarmi? Che testa di rapa la mia! Come sono irrazionale! Dopo averle passate di tutti i colori, dopo aver capito che non bisogna mai inseguire quel sogno futile e irragionevole che è l’amore, che faccio? Mi vado di nuovo ad innamorare! Lo sai – dico a me stesso – che l’amore è qualcosa che bisognerebbe bandire per sempre dalla faccia della terra? Qualcosa di cui aver paura, perché ci può fare soffrire in modo atroce o cacciari in una trappola? Conosci qualcuno che non abbia mai sofferto per amore? Per non parlare di quanta gente si è rovinata per questo dolce sentimento che sembra la cosa più bella e innocente del mondo? L’amore è un palazzo bello di fuori e pieno di insidie dentro. Quanta gente si è uccisa per amore o è stata ammazzata, è diventata schiava, è stata sfruttata, picchiata e umiliata? Le vittime dell’amore sono forse più numerose di quelle delle guerre, delle carestie, delle pestilenze messe insieme. Se esistesse un cimitero dell’amore, sarebbe certamente il cimitero più grande del mondo! Ed anche quando ti va bene, ti va sempre male. Ti ritrovi a sgobbare dalla mattina alla sera per dar da mangiare a moglie e figli. – Lo hai sempre saputo che l’amore è una trappola – cerco di convincere me stesso – una trappola per stupidi e per sciocchi, un’esca da cui diffidare e che fai? Da vero imbecille, ti vai ad innamorare di una bella ragazza quasi 20 anni più giovane di te senza un soldo o un mestiere decente? Roba da farsi i pugni in testa, da legarsi ad una sedia e fare karakiri! Ed ora? Mi asciugo il sudore con un fazzoletto, fa un caldo bestiale. Tra l’altro mi vado ad innamorare in piena estate con un sole che picchia come un martello in testa, dalla mattina alla sera! Perché d’inverno era meglio? Lo so, era lo stesso, ma essendo più freddo il cervello ed anche qualche altro apparato (quello di riproduzione, per esempio), sarebbe andato meno facilmente a fuoco! Che faccio? Che decido? La mia professione? Le due vecchie? E Roccacandita? Hai voluto giocare col fuoco, con i sentimenti e ben ti sta – dico ancora con me stesso – Come dice il proverbio: chi è causa del suo male, pianga se stesso. Ma come, la gente pagherebbe a peso d’oro un sentimento così bello come l’amore? – mi sussurra un’altra voce dentro di me – va da maghe, fattucchiere, agenzie matrimoniali, annunci sui giornali, si fa persino le siringhe per innamorarsi e tu la prendi come una disgrazia? Ma sai quanta gente farebbe carte false, pagherebbe miliardi per un amore così e tu la vivi come una disgrazia?  Hai ancora dei dubbi? – gli risponde il mio alter ego, quello sano – L’amore è bello quando si è giovani, quando si hanno i soldi, quando ognuno vive a casa propria ecc. ecc.. La sera si esce, si va in discoteca o a mangiare una pizza, si fa l’amore in macchina, ma poi si torna a casa dove c’è la mamma che pensa a tutto. Non quando si deve sgobbare da mattina a sera per tirare avanti una famiglia! Sono solo in camera mia, non riesco a dormire. È più di mezz’ora che il mio sguardo corre sul soffitto bianco inseguendo i fantasmi dei miei ricordi. Sono passati 7 giorni da quel pomeriggio in cui inseguii Patrizia in camera sua per fargliela pagare e finii per amarla teneramente. Ho vissuto una settimana fantastica, senz’altro la più bella della mia vita. Mi sono lasciato andare a questo fuoco che mi stava avvampando tutto, ma credo che la situazione mi sia sfuggita di mano. Mi sono innamorato come un pazzo, come un collegiale, come un ragazzino … non so proprio cosa dire. E allora perché soffro, perché mi tormento? Non sono forse felice di vivere questo amore così grande e così travolgente? Il fatto è che … mancano pochi giorni alla fine di tutto. Mezzanotte sta per scoccare e Cenerentola dovrà tornare alla sua misera e modesta vita di tutti i giorni. Come potrò riprendere la mia vita là dove l’avevo interrotta? Come potrò tornare a Roccandita e fare finta di niente? Tornare a dormire accanto alla vecchia II e fare l’amore con lei una volta alla settimana? Ah, mi sembra di impazzire! Quest’amore che ha sconvolto il mio animo e mi ha dato momenti bellissimi, a poca alla volta, si è trasformato in ansia, angoscia … sento avvicinarsi con terrore il giorno dell’addio. Aveva ragione quel filosofo, di cui non ricordo il nome, che diceva che l’uomo non è mai contento. Non ha l’amore e piange perché è solo, ha l’amore e piange perché è dilaniato dai dubbi e dai conflitti interiori .. sono sicuro che anche se avessimo tutto l’oro di questo mondo, noi uomini non saremmo mai felici. Vorremmo ancora di più, molto di più. Quel pomeriggio, mi riferisco alla prima volta che ho fatto l’amore con Patrizia, dopo averci amato teneramente non ci siamo lasciati mai più. Facciamo tutto insieme, mangiare, dormire, andare al mare. Mi sono trasferito da lei, perché ha una stanza doppia, e non sono andato più via. La sera stessa siamo scesi nella hall dell’albergo dove i nostri amici ci attendevano per andare a cena e abbiamo annunciato il nostro fidanzamento. Tutti ci hanno fatto gli auguri e ci hanno dimostrato il loro affetto. – Dobbiamo festeggiare, ci vuole una serata speciale – Ormai non facciamo più in tempo, sarà per domani sera – Dobbiamo andare in qualche ristorante particolare, diverso dal solito – No, zitti, deve essere una sorpresa. Domani ci incontriamo ed organizziamo tutto, i due “sposi” non devono sapere niente – Giusto devono portare solo una cosa con loro – Quale? – osò a chiedere a quelle voci così cordiali e affettuose. – Il vostro sedere Ridono tutti. È così è stato, la sera seguente hanno organizzato qualcosa di fantastico, una cosa romantica che non mi sarei mai aspettata. Non siamo andati in un ristorante. Per festeggiare il nostro amore hanno fatto un falò sulla spiaggia per noi. È un’idea che mi è piaciuta moltissimo; festeggiamo compleanni, anniversari, date particolari, perché non festeggiare anche la nascita di un nuovo amore? Non è forse la cosa più bella del mondo? È stata una cosa molto impegnativa, perché hanno dovuto fare tutto di nascosto, in quanto non è permesso fare fuochi sulla spiaggia. Ma hanno organizzato con intelligenza la cosa. Hanno scelto una piccola spiaggia isolata, in pratica il fuoco era visibile solo dal mare. Poi sono andati a raccogliere della legna secca nel bosco (una parte l’hanno comprata in paese dicendo che dovevano fare una grigliata) e l’hanno nascosta tra le dune. Quasi a mezzanotte siamo andati tutti sul posto. Il primo tratto l’abbiamo percorso in auto, poi il resto a piedi lungo sentieri scoscesi sulla costa. Per non cadere abbiamo portato delle torce elettriche con noi. Una volta giù, abbiamo ammassato la legna al centro della spiaggia e abbiamo acceso il fuoco. Poi ci siamo seduti in cerchio ed abbiamo iniziato a cantare canzoni d’amore. Una specie di karaoke. Siamo andati avanti per quasi tutta la notte. Era bello cantare tutti insieme mentre il fuoco disegnava meravigliose ombre sui nostri volti e dava non so di che magico a quella serata. Sicuramente ci piaceva tanto stare là perché ci ricordava il nostro passato atavico, quando i primi uomini sedavamo vicino al fuoco dopo una serata di caccia o di lavoro. Quando abbiamo finito il repertorio, abbiamo iniziato a raccontare barzellette, meglio se un po’ sporche. A turno uno di noi andava la centro, vicino al fuoco, e raccontava qualche bella barzelletta che ci faceva crepare dal ridere. Alla fine, quando le fiamme si sono spente ed è rimasto un cerchio di brace, abbiamo messo sul fuoco una griglia e abbiamo cotto degli spiedini. È bastato tirare fuori le bibite dalle borse ed ecco una cena con i fiocchi, una serata magica. Ci siamo divertiti da matti. Prima che facesse l’alba, alla luce delle torce, abbiamo tolto tutto di mezzo. Abbiamo gettato a mare, dove l’acqua era profonda, con una pala la brace rimasta, dopo poco sono rimaste pochissime tracce di quel falò. Questo non solo per lasciare pulita la spiaggia, ma per paura di beccare una contravvenzione. Se lo venivano a sapere i vigili avrebbero potuto fare indagini e risalire fino a noi. Per me è stata una serata magica, tenerla accanto, sentire la sua voce che si univa alla mia e cantare quelle parole così belle, mano nella mano e quell’atmosfera romantica che si era creata mi hanno fatto provare sensazioni che finora mi erano sconosciute. A proposito, perché la festa era in nostro onore, ci hanno portato delle piccole corone di alloro e con esse ci hanno cinto il capo. In regalo ci hanno dato due collanine d’oro uguali da cui pendeva un piccolo cuoricino. Siamo andati a dormire quando spuntavano già i primi raggi di sole. Non è bastata la stanchezza, la mancanza di sonno, prima di addormentarmi ho voluto lo stesso amarla. Non mi sazio mai di baciarla, di amarla, di stringerla a me. Se esiste l’amore vero credo che deve essere così. Ci siamo svegliati verso le 14,00 giusto per il pranzo. Avevamo una fame da lupi. Gli altri ci aspettavano giù, già seduti ai tavoli. Durante il pasto spesso ci hanno preso in giro. Appena arrivava una pietanza energetica, subito qualcuno suggeriva: – Prima ai fidanzatini, devono recuperare le energie di stanotte. Al che si mettevano tutti a ridere. – Dite la verità che voi siete invidiosi, mentre loro ne fanno 5 per notte, a voi dopo la prima crolla giù e non sia rialza neanche con il gonfiatoio. Avrei potuto ribattere ai loro scherzi, ma non mi andava. Una sorte di pigrizia si era impadronita di me, quello che desideravo è di stare accanto a lei e nient’altro. Averla sempre vicino, sentire la sua voce ogni volta che la chiamavo, era un sogno per me. Poi è arrivata questa notte, quella che sto vivendo. In cui tutti i fantasmi della mia coscienza si sono svegliati. I dubbi mi hanno assalito come mi aspettassero da tempo ad un bivio e sto male come torturato da oscure forze diaboliche. Non è solo la terribile spada di Damocle sospesa su di me della partenza vicinissima (mi sono rimasti solo tre giorni, incluso oggi), ma sono anche i dubbi sulle mie scelte di vita a torturarmi. Fino adesso mi sono visto come un astuto navigatore, una pulce che per vivere in pace si era attaccato alle natiche delle due vecchie, ora mi vedo come un parassita. Come un fallito, qualcuno che nonostante la sua intelligenza non è riuscito a combinare niente di buono nella vita e si è messo a fare il mantenuto, sì il mantenuto per sopravvivere. Sono forse duro e spietato, ma è l’amara realtà. Patrizia mi sembra l’unica cosa bella e pulita della mia vita, il grande amore che ho incontrato solo sulla soglia della vecchiaia.

TRATTO DAL LIBRO – FROM THE BOOK PROFESSIONE MARITO…

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